Corviale si accende di LOVE
L’opera site-specific di Fulvio Caldarelli illumina i paesaggi di vita di chi abita l’altra città.
“LOVE perché l’amore, come l’arte, si diffonde liberamente: in alto e in basso, a destra e a sinistra, a est e a ovest. Senza categorie da assecondare, indecisa a tutto” – spiega Achille Bonito Oliva, curatore dell’intervento che l’artista Fulvio Caldarelli ha concepito per Corviale – L’arte è contro ogni intimità, vuole convivere e coesistere. Non ama i segreti, è euforia diffusa. E l’assedio di LOVE ai piedi di Corviale non è un intervento d’invasione, ma l’avamposto della partecipazione che deve prender luogo, oggi e domani”.
LOVE di Fulvio Caldarelli è una delle cinque installazioni luminose realizzate in altrettanti luoghi della Capitale, tra centro e periferia, nell’ambito di Roma. Luci d’Artista per la Pace, iniziativa promossa dall’Assessorato alla Cultura e dal Dipartimento Attività Culturali di Roma Capitale, con la cura della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
Con l’opera d’arte pubblica LOVE di Fulvio Caldarelli, Achille Bonito Oliva torna ad occuparsi di Corviale dieci anni dopo la curatela per la Fondazione VOLUME! del visionario progetto architettonico e urbanistico del Parco Nomade nella riserva naturale della tenuta dei Massimi. Ancora una volta, il “massaggio” dell’arte si fa strumento di rigenerazione dell’identità dei luoghi e accende i riflettori su una promessa mancata, quella di un brano urbano che nell’immaginario collettivo ha tradito l’originario slancio innovativo e avanguardistico per farsi territorio declassato a una marginalità conclusa in se stessa.
L’intervento site-specific di Fulvio Caldarelli nel quartiere periferico di Corviale è affermazione del principio di responsabilità dell’arte: riscrittura su larga scala di un brano urbano che merita di dar luogo – letteralmente – a una nuova narrazione di sé. Un territorio segnato da disoccupazione, invecchiamento della popolazione, disgregazione delle relazioni e isolamento ma oggi mosso da importanti spinte di autodeterminazione e riscatto sostenute dall’associazione Corviale Domani. Ispirato agli ideali lecorbusiani di un organismo ad alta densità abitativa, il Serpentone (come lo chiamano a Roma) è espressione di un dialogo ancora incompiuto con l’altrove.
Nell’eco dello slogan più noto che si levava nei cortei di protesta contro la guerra in Vietnam, LOVE continua ad evocare l’altra metà della coppia: la richiesta di pace. Anche se inflazionata e spesso abusata, LOVE è una parola-token che ha continuato ad abitare i territori dell’arte e della cultura pop senza consumarsi: resta un segno linguistico vivo e vitale, che si rigenera di contesto in contesto.
La macrotipografia pensata da Caldarelli è citazione immediata della celebre scritta Hollywood che s’innalza sulla collina alle spalle di Los Angeles e allestita in origine come insegna pubblicitaria per un complesso immobiliare di lusso (Hollywood Land), diventata poi emblema della fabbrica dei sogni dell’industria cinematografica americana. Ma la monumentalità dell’opera multimediale di Caldarelli evoca anche la sacralità che Robert Indiana seppe conferire alla versione tridimensionale di LOVE e alla scultura che oggi dà il nome all’omonimo parco pubblico di Filadelfia.
Ogni notte, la superficie di ciascuna lettera si anima di proiezioni analogiche in movimento: sequenze in videomapping come rappresentazione immaginifica di una incessante messa-a-fuoco del caleidoscopio di significati espressi dal termine LOVE. Schermi di sconfinamento sagomati su una parola-chiave dalle mille risonanze. Una narrazione inattesa inscritta in un grande imperativo categorico che, senza soluzione di continuità, libera percezioni profondamente intime ma altrettanto collettive.
“LOVE è password di connessione universale: una parola iconica intellegibile a tutti, capace di trascendere il sentimentalismo più facile e accogliere infinite declinazioni personali e collettive, perché dell’amore non esiste un’unica definizione. Anche se è sempre l’incipit di una volontà di relazione, la premessa che campeggia su ogni iniziativa di partecipazione e condivisione – spiega Maurizio Rossi, cofondatore del Centro interdisciplinare di ricerca sul paesaggio contemporaneo che ha sostenuto il progetto – e scritto qui, alle pendici della collina di Corviale, LOVE è al tempo stesso un’affermazione e un’esortazione. È un’insegna che reclama risposte a tanti problemi irrisolti, un puntatore innalzato sulle promesse mancate”.
Il percorso di Roma. Luci d’Artista per la Pace (21 dicembre 2023 – 7 gennaio 2024) comprende anche: Natura Primitiva di Mimmo Paladino, in Piazza della Minerva; Senza titolo di Marco Tirelli, in Piazza Borghese; The Shape of Peace di Pietro Ruffo, in Piazza Sant’Ignazio; We rise by lifting others di Marinella Senatore, in Piazza San Pantaleo.
LOVE
di Fulvio Caldarelli
A cura di Achille Bonito Oliva
In collaborazione con
Centro interdisciplinare di ricerca sul paesaggio contemporaneo
Art assistant: Demetrio Caldarelli
LUOGO: ROMA, CORVIALE (Zona Via Portuense 837) – ESPOSIZIONE OUTDOOR
DAL 29 DICEMBRE 2023 AL 14 FEBBRAIO 2024